I miei bambini hanno i superpoteri

bambini hanno superpoteriI miei bambini hanno i superpoteri

di Carlotta Jesi

«’Scrivi meglio’ è il messaggio che la maestra continua a ripetere su ogni compito. Ma mio figlio non lo fa apposta. D’altronde anche noi genitori, prima di capire cos’era realmente, abbiamo scambiato la dislessia per un crampo alla gamba, un mal di testa, il trasloco, la stilografica con il pennino rotto, quel bullo di quinta e la preadolescenza.» Carlotta è la mamma di due bambini dislessici e ogni giorno combatte con caparbietà, inventiva e tanta ironia contro la tiritera che rischia di risuonare nella testa dei suoi figli: «Non sei capace, non ce la farai mai». E non può dimenticare la frase che uno dei due ha sussurrato ai compagni di classe che lo prendevano in giro perché rallentava la ricerca: «Credete che se riuscissi a scrivere meglio e più veloce non lo farei?» Terapie per la dislessia ce ne sono tante, ricette pratiche per conviverci, invece, zero. In questo libro c’è quella di Carlotta e della sua famiglia, ma non aspettatevi ingredienti, dosi e tempi di cottura esatti. Quello che racconta è un viaggio pieno di saliscendi tra difficoltà, tenerezze e divertimento, in cui si scoprono anche dei «superpoteri» come la creatività, un modo tutto originale e geniale di risolvere i problemi, una sensibilità particolare nel capire gli altri. E alla fine regala un messaggio: sta a te lasciare che la dislessia decida chi sei e cosa puoi fare oppure scrollartela di dosso, voltarti e farle una pernacchia.

ANNO DI USCITA

2017

PAGINE

182

EDITORE

Sperling & Kupfer

 

 

COSA NE PENSA LA TUA PSICOLOGA    pensiero

 

In questa sorta di diario appassionato e appassionante, in cui non si fanno sconti ai chiaroscuri di un’esistenza scandita dalle montagne russe dell’avere a che fare con due bambini dislessici. Carlotta Jesi riesce a raccontarci come lei e il marito siano riusciti a “imparare e a riconoscere e a usare i superpoteri che la dislessia si porta appresso: immaginazione, intuito e creatività”.

In gioco, ci fa capire l’autrice, non c’è solo la consapevolezza di avere due figli in difficoltà, quanto piuttosto il senso di inadeguatezza e di frustrazione, le ansie e le mortificazioni quotidiane che ne derivano ma che, però, trovano una risoluzione grazie alla determinazione e al cambio di prospettiva messe in atto per fronteggiare lo tsunami emotivo ed esperienziale derivante dalla diagnosi di questi disturbi.

La chiave di volta è data dal passaggio dal giudizio all’ascolto, dalle aspettative alla fiducia, in un percorso che, seppur tortuoso e a volte sfiancante, mette al centro il bambino, le sue fragilità e le sue imperfezioni, spronandolo a trovare risoluzioni creative, grazie alle proprie peculiarità, ai propri “super poteri”, appunto, che lo rendano autonomo e indipendente.

Un libro scritto da una mamma per tutti i genitori che hanno a che fare con problematiche di questo tipo, ma anche per tutti quelli che invece non si rendono conto di quanto sia prezioso confrontarsi con la ricchezza della diversità.